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Solo opere su carta

26.02.2025 - 31.03.2025

Solo Opere su Carta. Parmiggiani, Mano Serpente, 1970

Opere d’arte, libri, portagioielli, arredi, rosari, un pot-pourri quasi infinito di bellezza e raffinatezza collezionato in oltre settant’anni da Giancarlo, personaggio poliedrico, che ha scelto Poleschi Fine Arte per aprire le porte del suo universo, consentendo la realizzazione di questa mostra, con l’auspicio di tramandare e diffondere la necessità di circondarsi di cose belle. Bellezza come qualità di appagamento dell’anima, divenendo oggetto di meritata contemplazione.

Per dare valore a quanto scritto, abbiamo comunemente deciso di riunire una selezione di opere, tutte su carta, tutte aventi come fulcro il disegno, espressione intima e primordiale per ogni artista, oggetto estetico autonomo e compiuto.

Ognuna di queste opere è protagonista di un fatto, di un episodio, di un racconto che molto spesso coinvolge l’artista con il suo committente, o interlocutore, Giancarlo appunto.


Siamo seduti uno di fronte all’altro. Si comincia staccando un quadro facilmente raggiungibile con la sua mano sinistra. Me lo porge, è un Penone, dicendomi: “sai questo me lo diede oltre quarant’anni fa, dovrebbe esserci una dedica “ad personam” al retro: "a Giancarlo, Giuseppe Penone”. Poi mi indica una mano pitonata e mi dice: “È il Parmiggiani che sento più in assoluto. Ho avuto una lunga conoscenza con lui: ho collezionato moltissime opere, ma quella mi rappresenta un po' di più. L’hanno persino utilizzata per un servizio dedicato a me su Harper's Bazaar”. Rapidamente passa ad un’altra opera. Tocca a De Chirico, con un ritratto fatto a Filippo de Pisis nel 1916 e, di conseguenza, ci spostiamo su un volto eseguito da de Pisis qualche anno più tardi.

Mi dice di spostare lo sguardo più in su. Ci sono opere di Salvo, una più bella dell’altra. Mi parla della sua amicizia, della sua enorme stima per questo artista e dice: “Se lo dovessi classificare in una corrente lui è senza dubbio un concettuale, fa solo arte concettuale”.

Si prosegue senza avere una barriera. È l’ora di Ben Vautier, sempre anni Settanta. Ben fa la barba a Picasso, Dalì, Martinez, e in basso un vecchio rasoio in ferro.

Giancarlo dice “Ben ha fatto la barba a tutti”.

In men che non si dica abbiamo disegnato un’idea.

 

Andrea e Giancarlo
Torino, dicembre 2024                                              

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